martedì 21 maggio 2013

L'alchimia dal medioevo ad oggi

In questo post concludo la storia dell'alchimia (che sicuramente sarà carente su molti aspetti), di cui ho cercato di evidenziare le principali tappe.
A differenza della cultura occidentale, quella araba era più aperta alle innovazioni e alle novità.
Quando giunsero ad Alessadria, trovarono un' alchimia che aveva poco di pratico e  molto di esoterico. Essi, riportarono l'alchimia ad un livello più pratico: essi furono i primi a cercare di classificare le varie reazioni, descrivendo i vari procedimenti e migliorando le tecniche di purificazione.
Migliorarono anche le tecniche di produzione di pietre preziose, vetri, saponi, oli e inchiostri.
Tra i principali personaggi dell'alchimia araba sono:
- Geber, che si dedico ai meccanismi delle reazioni e allo sviluppo di nuovi metodi chimici. Migliorò le tecniche di filtrazione, distillazione, sublimazione e evaporazione delle sostanze e gli viene attribuita l'invenzione dell'alambicco. Divise le sostanze in base alle loro proprietà in 3 categorie:
  1. spiriti, che vaporizzano molto velocemente a causa del riscaldamento
  2. corpi metallici, ovvero i metalli
  3. corpi, sostanze facilmente polverizzabili
- Rhazes, che a differenza del precedente, scriveva in maniera scorrevole e chiara. Anche lui divise le varie sostanze in categorie, 6 per la precisione:
  1. corpi, comprendenti tutti i metalli eccetto il mercurio
  2. pietre, che si spezzano se urtati in maniera violenta
  3. vetrioli, solubili e corrosivi
  4. boraci, ovvero solidi fusibili
  5. sali, che si sciolgono in acqua
  6. spiriti, che volatizzano a contatto con le fiamme.
- Abu-Mansur, che si dedicò principalmente all'aspetto medico (scrisse un "Trattato dei Fondamenti Farmacologici"), e scoprì che il rame e il piombo se ingeriti in grandi quantità risultavano tossici (cosa che non sapevano i romani, che facevano gli acquedotti in piombo) e creò il primo gesso artificiale mescolando gesso naturale e chiara d'uovo

- Avicenna, anch'esso medico, nonché filosofo, matematico e astronomo. Scrisse molti trattati, di cui forse il più famoso è il "Canone di Medicina", opera rimasta insuperata fino alle soglie del 500'. Egli fu il primo a negare la possibilità di trasformare i metalli "vili" in oro. Fu il primo a ad affermare che le sostanze quando si combinano fra loro non cambiano le loro caratteristiche.

Come detto nel precedente post, la chiesa osteggiava la lettura e la diffusione di testi considerati eretici, ma ciò nonostante nei monasteri i monaci copiavano ogni sorta di testo (compresi quelli alchemici). Con l'arrivo delle prime università (nel XII secolo d.C.) si cominciarono a studiare anche testi tradotti dall' arabo.
I principali personaggi di quest' epoca sono:

- Ruggero Bacone, monaco francescano che aveva studiato ad Oxford, era convinto che gli esperimenti alchemici fossero finalizzati ad appoggiare le teorie che si ricavavano dalla Bibbia. Condusse anche un certo numero di esperimenti alchemici, e anche lui credeva che l'alchimia dovesse essere usata per allungare la vita degli uomini. Inventò anche una formula per la polvere da sparo.

-Raimondo Lullo, era un teologo e filosofo che credeva che si potesse tramutare il metallo vile in oro con la pietra filosofale. I suoi scritti sono molto oscuri a causa dell'utilizzo massiccio di allegorie.

In questo periodo gli alchimisti operavano di nascosto per evitare ritorsioni e persecuzioni da parte della chiesa (che credeva che i loro "poteri" fossero conferiti dal demonio).

Tra il 400' e il 500' in cocomitanza della alchimia, che cambiò il suo scopo primario dalla trasmutazione dei metalli alla cura delle persone. Il principale esponente fu Paracelso *.
Lui fondava la medicina su 4 pilastri:
1)filosofia, che serve ad indagare la natura invisibile
2)l'astrologia per verificare le influenze dei vari pianeti
3)l'alchimia, per preparare le cure
4)l'etica, cioè l'onesta del medico

Termino il post, elencando semplicemente alcuni degli alchimisti dei secoli successivi:
-Andeas Libau
-Jean Baptist Van Helmont
- Angelo Sala
-Johann Rudolf Glauber
-Francesco Dubois
-Otto Tachenius    

*P. Meier, Paracelso. Medico e profeta, Salerno Editrice, Roma (2000)

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